Rocco Ferraro (1907-1998)
Rocco Ferraro, detto “Roccu te li santi”, è conosciuto per la sua Casa dei Santi, sita a Cutrofiano (Lecce): da lui chiamata Monte Calvario, nacque come ex voto in seguito a un evento miracoloso che lo vide protagonista.
All’età di 21 anni, mentre era in servizio presso la Guardia di Finanza in qualità di Guardia di Terra, rimase paralizzato per metà corpo a causa di un congelamento. La malattia e la degenza durarono quasi un decennio: proprio quando si pensava fosse ormai in fin di vita si riprese e riacquistò un uso parziale degli arti. Questa guarigione improvvisa venne interpretata da Ferraro come un miracolo e per ringraziare tutti quei Santi che lo avevano salvato decise di dedicare loro sia la sua vita che la sua casa.
Negli anni Quaranta del Novecento iniziò a riempire di figure religiose l’interno e l’esterno della sua abitazione, trasformandola in una sorta di santuario. I primi a comparire furono Sant’Antonio da Padova e la Madonna di Lourdes, verso la fine degli anni Cinquanta dipinse una prima versione del Monte Calvario che diede il nome all’intero insieme e, a partire da quella data, fu un susseguirsi inarrestabile di statue di vario tipo che acquistava e componeva sulle due facciate del suo monolocale di 10 mq, sito nell’angolo tra via Vanini e via Mentana.
Già negli anni Ottanta la Casa dei Santi aveva assunto l’aspetto di un horror vacui religioso che offriva a Ferraro – e a quanti ne condividessero la fede – un supporto visivo durante la recitazione del rosario.
La porta d’ingresso si affaccia su via Vanini: una targa posta sull’architrave recita “Cutrofiano Rocco Ferraro dona la sua stanzetta a suo ricordo 1980”, in alto a sinistra un’altra lapide ricorda i primi due atti di donazione compiuti: “Rocco Ferraro ha donato Monte Calvario a tutto il vicinato 1958, 1975”. Attorno un tripudio di Marie, Santi e angeli: sul cornicione poggiano statue della Vergine a figura intera, lungo la parete la figura della Madonna si ripete a mezzo busto. Ad accompagnarne l’effigie: crocifissi e rosari appesi ad abbellire il tutto, insieme ai fiori. Tra gli altorilievi in ceramica, opere del maestro salentino Giuseppe Villani, spiccano i Santi Pietro e Paolo posti al centro a sinistra; al di sotto le figure di tre Santi Vescovi identificati dalle didascalie: Sant’Oronzo, San Biagio e San Nicola; all’estrema sinistra San Luigi Gonzaga con crocifisso, rosario e il Vangelo Secondo Giovanni poggiato su un teschio. Sull’angolo, in due nicchie ricavate nel muro, si stagliano le statue della Vergine Maria e di Sant’Antonio da Padova.
Il fianco su via Mentana, invece, accoglie il Monte Calvario: sotto una cuspide è appeso al centro un crocifisso con attorno altre opere di Villani, tra cui la Vergine in preghiera e Santa Veronica inginocchiata con in mano il sudario. Sotto i due bracci della croce campeggiano altre due targhe dedicate alla donazione del 1980: in quella di destra aggiunse una fotografia di se stesso in posa di fronte alla casa. Anche in questo caso, ogni piccolo spazio è stato colmato dal suo ideatore con statue e bassorilievi di varie dimensioni, tra cui sculture ceramiche realizzate dalla ditta Garrisi di Galatina, mentre dei tondi rappresentano le stazioni della Via Crucis. Al di sopra della cuspide predomina su tutto una statua della Madonna in preghiera con rosario, circondata da altre statue che ne ripetono l’immagine in proporzioni minori. Sulla parte superiore si vedono altre due targhe del 1980.
Lungo il basamento di entrambe le ali dell’immobile si susseguono crocifissi e Madonne: attualmente si possono notare degli spazi vuoti (nel corso del 2024 un paio di crocifissi sono scomparsi durante la notte). Anche il cornicione superiore aveva appese delle statuine, ma a causa del cattivo stato di conservazione si preferì rimuoverle (rimangono visibili i chiodi).
Attorno al Monte Calvario di Ferraro ruota l’interesse di molte persone, da parenti – più o meno lontani – a conoscenti, da curiosi a studiosi. Quando lo visitai, nell’agosto 2024, conobbi un suo parente che tuttora vive in un edificio adiacente e incontrai la signora Maria Rosaria Amato che si occupa della manutenzione della casa (decoro floreale compreso) e intrattiene le persone narrando i ricordi che conserva di questo mi(s)tico costruttore.
Prezioso il lavoro di Giuseppe Botrugno, autore di molti scritti dedicati al prozio, cui era molto legato. In particolare: G. Botrugno, Il Monte Calvario di Rocco Ferraro (1907-1998), in G. Botrugno e V. Ligori, Cutrofiano tra storia e devozione: percorsi agiografici tra nicchie e devozioni popolari. Cinquecento anni di storia di arcipreti greci e latini. Il culto per S. Antonio da Padova, CRSEC, Galatina 1998.
Si ringraziano Giuseppe Botrugno, la signora Maria Rosaria Amato e quel lontano parente di Ferraro che mi permise di visionarne la casa senza automobili a occultarne la vista.
Rocco Ferraro, llamado «Roccu te li santi», es conocido por su Casa de los Santos, situada en Cutrofiano (Lecce): apodada por él Monte Calvario, nació como un ex voto después de un evento milagroso que lo vio protagonista.
A la edad de 21 años, mientras estaba en servicio en la Guardia de Finanzas como Guardia de Tierra, quedó medio cuerpo paralizado por una congelación. La enfermedad y la estancia duraron casi una década: justo cuando se pensaba que ya estaba a punto de morir, se repuso y recuperó un uso parcial de las extremidades. Esta recuperación repentina fue interpretada por Ferraro como un milagro y para agradecer a todos los santos que lo habían salvado decidió dedicarles tanto su vida como su casa.
En los años Cuarenta del siglo XX comenzó a llenar de figuras religiosas el interior y el exterior de su vivienda, transformándola en una especie de santuario. Los primeros en aparecer fueron San Antonio de Padua y la Virgen de Lourdes, hacia el final de los años Cincuenta pintó una primera versión del Monte Calvario que dio el nombre a todo el conjunto y, a partir de esa fecha, fue una sucesión imparable de estatuas de varios tipos que adquiría y componía en las dos fachadas de su hogar de 10 metros cuadrados, situado en la esquina entre vía Vanini y vía Mentana.
Ya en los años Ochenta la Casa dei Santi había asumido el aspecto de un horror vacui religioso que ofrecía a Ferraro – y a cuantos compartían su fe – un soporte visual durante el rezo del rosario.
La puerta de entrada está en vía Vanini: una placa colocada en el dintel dice «Cutrofiano Rocco Ferraro dona su habitación a su recuerdo 1980», en la parte superior izquierda otra lápida recuerda los dos primeros actos de donación realizados: «Rocco Ferraro donó el Monte Calvario a todo el vecindario 1958, 1975». Alrededor se puede ver un festín de María, Santos y ángeles: en la cornisa se encuentran estatuas de la Virgen de cuerpo entero, a lo largo de la pared la figura de la Virgen se repite a medio busto. Para acompañar su efigie: crucifijos y rosarios colgados, junto con flores. Entre los altorrelieves en cerámica, obras de Giuseppe Villani, destacan los Santos Pedro y Pablo colocados en el centro a la izquierda; debajo las figuras de tres Santos Obispos identificados por las leyendas: Sant’Oronzo, San Biagio y San Nicola; en el extremo izquierdo San Luis Gonzaga con crucifijo, rosario y el Evangelio según Juan apoyado sobre un cráneo. En la esquina, en dos nichos, se destacan las estatuas de la Virgen María y de San Antonio de Padua.
El lado de vía Mentana, en cambio, acoge el Monte Calvario: bajo una cúspide está colgado en el centro un crucifijo con alrededor otras obras de Villani, como la Virgen en oración y Santa Verónica arrodillada con el sudario. Debajo de los dos brazos de la cruz hay otras dos placas dedicadas a la donación de 1980: en la de la derecha añadió una fotografía de sí mismo posando delante de la casa. También en este caso, cada pequeño espacio ha sido llenado por su creador con estatuas y bajorrelieves de diferentes tamaños, incluyendo esculturas cerámicas realizadas por la empresa Garrisi di Galatina, mientras que algunos redondos representan las estaciones del Vía Crucis. Por encima de la cúspide predomina sobre todo una estatua de la Virgen en oración con rosario, rodeada por otras estatuas que repiten su imagen en proporciones menores. En la parte superior se ven otras dos placas de 1980.
A lo largo de la base de ambas alas del edificio se suceden los crucifijos y las Vírgenes: actualmente se pueden observar espacios vacíos (durante el 2024 un par de crucifijos desaparecieron durante la noche). La cornisa superior también tenía estatuillas colgadas, pero debido al mal estado de conservación se prefirió quitarlas (los clavos permanecen visibles).
Alrededor del Monte Calvario de Ferraro gira el interés de muchas personas, de parientes – más o menos lejanos – a conocidos, de curiosos a estudiosos. Cuando lo visité, en agosto de 2024, conocí a un pariente suyo que aún vive en un edificio adyacente y a la señora Maria Rosaria Amato que se ocupa del mantenimiento de la casa (decoración floral incluida) y entretiene a las personas narrando los recuerdos que conserva de este mí(s)tico constructor.
Precioso el trabajo de Giuseppe Botrugno, autor de muchos escritos dedicados a su tío, a quien estaba muy unido. En particular: G. Botrugno, Il Monte Calvario di Rocco Ferraro (1907-1998), in G. Botrugno e V. Ligori, Cutrofiano tra storia e devozione: percorsi agiografici tra nicchie e devozioni popolari. Cinquecento anni di storia di arcipreti greci e latini. Il culto per S. Antonio da Padova, CRSEC, Galatina 1998.
Se agradece a Giuseppe Botrugno, la señora Maria Rosaria Amato y el lejano pariente de Ferraro que me permitió ver la casa sin coches para ocultar la vista.
Per la scheda scientifica
si rimanda a
Costruttori di Babele
Para la ficha técnica
consulte
Constructores de Babel
Il ritratto di Ferraro è di Vincenzo Cuna, ripreso da un post facebook di Raimondo Rodia.